«Lo Stato totalitario fa di tutto per controllare i pensieri e le emozioni dei propri sudditi in modo persino più completo di come ne controlla le azioni». (George Orwell)
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domenica 18 marzo 2012

Non sono i politici che dobbiamo combattere. Chi li ha votati? Sono gli italiani la rovina dell'Italia. Un popolo di delinquenti che vota delinquenti.


AD PERSONAM (TECNICAM)
di Marco Travaglio

A sentire i politici della seconda Tangentopoli, vien quasi da rimpiangere le parole di quelli della prima. Intanto perché 20 anni fa qualcuno che chiamasse ladri i ladri ancora si trovava: a sinistra (Rete, Verdi, Prc, mezzo Pds) e a destra (Lega e Msi). Oggi il massimo che Bersani riesce a dire del suo braccio destro Penati è “l’abbiamo sospeso dal partito”. E Violante, tra un inciucio e l’altro, non trova di meglio che proporre di “separare le carriere tra giudici e giornalisti”. Così la gente non viene più a sapere nulla e i politici possono evitare di separare le loro carriere da quelle dei ladri. Intanto a destra il via libera – ovviamente finto – di Angelino Jolie alla legge anticorruzione è presentato non come un tardivo atto dovuto alla decenza, ma come una gentile concessione al quieto vivere, un estremo sacrificio sull’altare della governabilità. Da farsi ripagare in moneta sonante: abolizione delle intercettazioni e del diritto di cronaca, regalo delle frequenze a Mediaset, i soliti amici degli amici a tener ferma la Rai mentre il Biscione la mena; e soprattutto abrogazione della concussione. Cioè del processo Ruby, dove B. è imputato per concussione per induzione.

L’unica industria che tira in Italia è quella delle leggi ad personam, oggi in versione tecnica e sobria. Indovinate chi ha scritto che “la concussione per induzione è una figura sfocata e discutibile nel suo stesso fondamento”. Paniz? Pini? Scilipoti? No, una ventina di deputati Pd, tra cui la Ferranti, Andrea Orlando, il fico Fioroni e un certo onorevole Trappolino che non deve aggiungere nulla: basta il cognome. A questo trust di cervelli, che ha bruciato sul tempo Ghedini e Longo, si deve la proposta di legge che salverà lo zietto della nipote di Mubarak. Per loro la concussione è come il concorso esterno per Iacoviello: non ci crede più nessuno.

E, a ben guardare, nemmeno alla corruzione. Ieri il sedicente liberale Ostellino ha proposto sul Corriere di legalizzare le mazzette in modica quantità: “La corruzione la si combatte... legalizzando alcune transazioni che oggi si raggiungono tramite la corruzione... e autorizzando il pagamento alla luce del sole”. Che bello, non vediamo l’ora: scambi di valigette e bustarelle sulla pubblica piazza nell’ora di punta, magari direttamente a Montecitorio e al Pirellone. A proposito: Formigoni, che vive circondato da ladri e ogni giorno se ne vede portare via uno dalla forza pubblica, scrive al Pompiere della Sera che “la corruzione da noi non è per nulla un sistema”.

Che strano: gli imprenditori giurano che è proprio un sistema imperniato sui due partiti che lo sostengono: Lega e Pdl. E Nicoli Cristiani, quello con 100 mila euro nel tinello, diceva al telefono: “Comunque il Formiga sa tutto”. Ma lui non s’è mai accorto di nulla: la gente gli passa davanti con la giacca gonfia di banconote che ogni tanto escono dalle mutande, dalle orecchie, e lui niente. Mai sentito neppure un fruscìo sospetto. Fra la figura del ladro e quella del fesso, opta per la seconda. Come Rutelli, contitolare del conto margherito assieme a Lusi, ma ignaro della scomparsa di 13-20 milioni. Alla
peggio, invocheranno l’infermità mentale. O l’incapacità di intendere e volere, ma soprattutto di intendere. Il Formiga, bontà sua, concede: “Se le accuse ai consiglieri regionali si dimostrassero vere, il quadro sarebbe grave e già il fatto che emergono è motivo di inquietudine e amarezza”. Pover’uomo: non ci dorme la notte. Ed è in tante notti insonni che ha escogitato la soluzione.

Leggi anticorruzione? Pene più severe? Dimissioni degli inquisiti e dei condannati? Macché: contro le mazzette bisogna “aprire un pubblico dibattito”. Lui è fatto così: se gli rubano in casa, non chiama il 113. Apre un pubblico dibattito dal titolo “Ladri, che fare?”. La lettera del Formiga al Pompiere si chiude con una pepita d’oro : “Ho avviato una stretta collaborazione con la Procura di Milano”. In veste di fornitor.

11 commenti:

  1. basta...mi viene voglia di sparare in bocca a questa gente, ma non ho nè l'età nè la cellula dell'assassina nel DNA...dovrò ingaggiare un "franco-tiratore"...chi me ne indica uno ( o anche più )...

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  2. Mentre tutti rubano alla grande si pensa di arginare questa piaga purulenta, riformando le leggi....stabilire cioè che i reati di corruzione, concussione, furto, associazione per delinquere, sono da considerare con indulgenza!!!!! E magari depenalizzarne la gravità, dare un'aggiustatina a questo codice così insensibile ai bisogni della casta! Questo mentre la prima parte dei telegiornali è dedicata solo ad enunciare nuove cloache che si aprono ogni giorno, con nomi ignoti che si sono appropriati di milioni di euro, nostri!!! E tutto questo, altresì, mentre risulta a Confindustria e al Ministero del Lavoro che la rovina economica dell'Italia sia da addebitarsi al famigerato art.18!!!! NON NE POSSO PIU'

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    1. Nives,mi sovviene di un certo Lutero che pubblicò la sue tesi vs la chiesa cattolica,erano 95,se ben ricordo ed il tutto fu suscitato dalla vendita delle INDULGENZE.........
      Giò.

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    2. Anonimo5:27 PM

      se si presentassero nuovi rappresentanti politici come Rodotà, Landini, Margherita Hack, Gino Strada Nanni Moretti, chi li voterebbe?

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    3. se si presentassero nuovi rappresentanti politici come Rodotà, Landini, Margherita Hack, Gino Strada, Nanni Moretti chi li voterebbe?

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  3. allora aspettiamo che la fame, quella vera, smuova lo stomaco dei nostri connazionali al posto della coscienza !!

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  4. allora aspettiamo che la coscienza non di classe ma di ignoranza possa permettere una vera rivoluzione! Aspett', asin mio...... dice un proverbio napoletano

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  5. E... si l'art. 18 è terribile!!!! Frooooda!!!!

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  6. Oggi ho postato in bacheca Emiliano michele di bari.
    ha risposto che ha fatto una cazzata ma non è un corrotto: da magistrato dovrebbe sapere che la soglia della Non Corruzione è moltooooooo bassa, lui l'ha passata anche se non è ai record scaiolani, formigoniani, tedeschiani, del tesosrierer della lega e via per ter pagine piene

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    1. Un amico di famiglia che rivestiva la seconda carica in ordine d'importanza in una delle aziende storiche di Verona (poi entrata nell'orbita Mediaset), in tutta la sua carriera manageriale non accettò mai un omaggio, per nessun motivo...li faceva respingere dalla segretaria non appena giunti nel suo ufficio! Aveva capito che la sua carica non gli permetteva di sottostare a ricatti, nè grossolani e nemmeno sottili, quale può essere un pacco natalizio! Voleva le mani libere e soprattutto, non dover ringraziare nessuno ! Quando ho sentito il "mea culpa" di Emiliano ho pensato subito a questa persona, un caso di onestà cristallina!

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  7. Quando la salvezza del Cavaliere viene da sinistra... vi ricorda qualcosa la (mai venuta ad esistenza) legge sul conflitto di interessi? Accordi per l'impunità, spartizioni del potere. Italiani senza memoria. Bei tempi quelli delle monetine a craxi, dove ancora qualcuno aveva il senso dell'onore... viene quasi il dubbio che agli italiani faccia comodo avere questi politicanti...

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