«Lo Stato totalitario fa di tutto per controllare i pensieri e le emozioni dei propri sudditi in modo persino più completo di come ne controlla le azioni». (George Orwell)
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domenica 18 marzo 2012

VENT'ANNI SOTTO RICATTO DI UN DELINQUENTE COMUNE


RIFORMA? NO, COLPO DI SPUGNA
di Bruno Tinti

Ma quanti tipi di reato hanno commesso B&C? Ogni volta che si discute di abrogare o modificare qualche norma, salta sempre fuori che, in uno o più processi, questa gente (ma in genere B.) finirà col cavarsela per il rotto della cuffia. È successo con il falso in bilancio, con la frode fiscale, con l’interesse privato in atti d’ufficio; e adesso succede con la concussione contestata a B. nel processo Ruby.

In Italia esistono concussione e corruzione. Il primo si ha quando un pubblico ufficiale (da B. fino al bidello della scuola pubblica di Poggiofiorito) costringe o induce qualcuno a fare qualcosa che non dovrebbe fare: dargli soldi o fargli favori. Il secondo si ha quando qualcuno dà a un pubblico ufficiale soldi o gli promette favori perché questi faccia qualcosa che non dovrebbe fare. Nella concussione è punito solo il pubblico ufficiale che chiede la cosa illecita; perché – si pensa – l’altro non è in condizioni di rifiutare, subisce un ricatto. Nella corruzione sono puniti tutti e due, quello che offre soldi o favori e il pubblico ufficiale che in cambio fa quello che non deve. Non è proprio così semplice (concussione e corruzione sono reati complicati) ma qui può bastare.

Il problema sta nella concussione: che vuol dire “induce”? Certamente qualcosa di diverso da “costringe” (se avesse lo stesso significato sarebbe stato inutile scriverlo). E siccome costringere significa adoperare violenza o minaccia, ne segue che indurre vuol dire... eh, chi lo sa? La giurisprudenza si è affannata per anni e, alla fine, è saltata fuori la “concussione ambientale”, una cosa come “Lo sanno tutti che con i potenti è meglio andare d’accordo, ti possono aiutare o danneggiare; facciamo quello che chiede e poi si vedrà ”. Insomma, il caso di un pubblico ufficiale che sa che questa è la convinzione diffusa e che abusa della sua posizione chiedendo cose illecite senza violenza o minaccia; tanto – è convinto – gli saranno concesse comunque.

Se si pensa bene, però, chi si fa “indurre” a fare cose che non deve non è proprio un santerellino. Potrebbe anche dire di no; anzi dovrebbe dire di no: anzi, dice di sì perché spera in un “ritorno”: “Gli ho fatto un favore, adesso potrò chiedergli di farne uno a me”. E così in tutti i paesi civili la concussione per induzione non esiste. Quella con violenza o minaccia è una normale estorsione, aggravata perché l’ha fatta un pubblico ufficiale. E per l’altra, quella con induzione, si pensa che sia una particolare figura di corruzione, un “capisci a me; non c’è bisogno di parlare troppo, tutti e due sappiamo che oggi fai quello che ti dico e che domani...”. Quindi l’Ocse (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, ne fanno parte 34 paesi) e la Convenzione di Strasburgo hanno raccomandato di smetterla con la concussione e di riformare (migliorandola, si capisce) la norma che prevede la corruzione. Non gli sembrava bello che gente che abusa del suo ufficio perché si aspetta riconoscimenti la facesse franca.

B&C hanno fatto finta di non sentire (ci mettiamo in prigione da soli?); e oggi il governo Monti si trova con questa patata bollente tra le mani. Perché è bollente? Perché B., ma che sorpresa, è imputato di corruzione per induzione (liberate Ruby, la nipote di Mubarak, e consegnatela a Nicole Minetti; ma veramente dovremmo mandarla in comunità...; chi se ne frega, fate come vi ho detto). E, se si abroga questo reato e non si riscrive subito quello di corruzione per inserirvi anche l’ipotesi di un accordo implicito tra potente pubblico ufficiale che chiede e cittadino (o anche pubblico ufficiale piccolino) che concede senza troppi problemi, il nostro ex (fortunatamente) presidente del Consiglio, come al solito, la farà franca.

Solo che abrogare è un amen; scrivere una norma penale nuova un po’ più complicato; scriverne una fatta bene quasi impossibile. Così azzardo un suggerimento: copiate il testo di legge elaborato qualche anno fa dalla Commissione per la predisposizione di testi normativi per l’adeguamento alle convenzioni internazionali (di cui faceva parte Pier Camillo Davigo). Diceva così: “Il pubblico ufficiale che, in relazione al compimento o all’omissione di atti del suo ufficio o comunque in relazione alla sua qualità o funzione, riceve denaro o altra utilità o ne accetta la promessa è punito . . .”; e naturalmente era punito anche chi glieli dava. Una norma perfetta: metteva in relazione soldi o favori con la qualità di pubblico ufficiale; tutto qui. Proprio come è successo a Milano: B. ordina di affidare Ruby a Nicole Minetti; non ha nessun titolo per farlo ma confida nell’“induzione”; il poliziotto obbedisce; non dovrebbe, ma confida in future utilità. Tutti e due da condannare. B. a pena più grave.

Il rischio è che scrivere bene questa norma sia impossibile senza quasi. Perché il ministro Severino potrebbe anche farlo; i tempi del conflitto di interessi tra via Arenula e la Giustizia (con la G) sono finiti. Ma poi c’è il Parlamento. E lì un Paniz, uno Scilipoti, un Pini che arrivino con l’emendamento giusto, suggerito da anime pie tecnicamente preparate, votato a scrutinio segreto, salta fuori di sicuro

5 commenti:

  1. Buorngiorno Giacomo, senza troppi giri di parole dico che la galera, dico galera, sei inequivocabili lettere andrebbe benissimo. Quanto mi arrabbio con questi giochini astuti e le conseguenti sottomissioni di chi avrebbe dovuto far saltare il B come un tappo marcio.

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  2. "governano" ancora LORO...

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  3. Buongiorno Giacomo e amici....leggere l'articolo non fa altro che aggiungere incazzatura a quella già esistente....cosa si può dire che non è stato già detto:nulla.Ormai senza differenze non sopporto più nessuno...dall'estrema destra all'estrema sinistra(se esistesse)l'unica cosa che mi auguro a questo punto che la natura faccia il suo corso...magari un pò più velocemente e cosi qualcuno cè lo togliamo dai piedi..Paola 9.48 del 18/0372012

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  4. Anonimo1:22 PM

    Troppo Facile Dire Galera ,,,,,, è Quello Che Tanti Di Boi Pensa ,,,,,, Ma In Questo Momento Chi Pensa ,,,, Non Ha Ragione ...... Spero Solo Che Tutta Questa Fogna Finisca Presto ,,,,,, Ciao .......Giacomo ,,,, Comincio Ad Abituarmi A Girare Quà E Là Per trovarti ........Ciao ........

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    1. Se per vent'anni viviamo sotto ricatto, significa che gran parte degli italiani si compiace di questa situazione e sicuramente sarebbe disposta a sottoscriverne altri venti!

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