«Lo Stato totalitario fa di tutto per controllare i pensieri e le emozioni dei propri sudditi in modo persino più completo di come ne controlla le azioni». (George Orwell)
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sabato 17 marzo 2012

Teocrazia e oscurantismo

DIAVOLO D'UN SANTORUM
di Antonio Carlucci

NEW YORK - Rick Santorum ha risposto a muso duro e pubblicamente. «Avete visto che cosa sono capaci di fare pur di avere la strada libera in queste elezioni?», ha chiesto retoricamente ai 200 che lo ascoltavano durante un comizio in Kansas puntando il dito contro il rivale Mitt Romney che guida la corsa alla nomination del Partito repubblicano e che, dopo il Super Martedì, ha chiesto agli altri sfidanti di ritirarsi dandogli subito partita vinta: «Se il governatore Romney pensa che Dio abbia già deciso che lui è il vincitore predestinato, allora andiamo avanti così».

Rick Santorum, 53 anni, sette figli, cattolico praticante e militante, nipote di un minatore italiano emigrato, ha migliorato settimana dopo settimana il gradimento tra gli elettori e insegue Romney senza dargli tregua. Ha trovato larghi consensi soprattutto tra i blue collar della provincia, tra gli agricoltori, tra i piccoli commercianti, tra gli anti aborto e tra coloro i quali pensano che la religione debba contare nelle scelte della politica. I voti e i delegati che ha raccolto vengono da quei conservatori che non vogliono più Barack Obama alla Casa Bianca e che ritengono al tempo stesso che Romney sia troppo poco conservatore.

Con Santorum ci sono i disoccupati e i sottoccupati che ricordano il declino dell'industria manufatturiera americana, come i piccoli commercianti e imprenditori convinti che la medicina per la ripresa sia solo a base di tagli di bilancio, di pezzi di governo cancellati e di tasse ridotte per le aziende. Lo hanno seguito coloro che vedono nell'immigrazione clandestina un pericolo per il proprio posto di lavoro. Si sono accodati al suo carro coloro che hanno sempre visto nei trattati commerciali un'apertura a una concorrenza che mette in discussione la supremazia industriale americana. Lo hanno applaudito i partigiani della tesi che il riscaldamento globale non esiste e che non bisogna avere troppe regole per ridurre l'inquinamento di aria e acqua.

Il candidato alla nomination repubblicana ha collezionato un buon risultato in questi primi mesi di campagna perché ha disegnato la sua strategia mettendo in primo piano una proposta sociale in cui il totem assoluto è la famiglia, l'aborto è una linea insuperabile (tranne quando la donna è in pericolo di vita), le relazioni omosessuali sono il diavolo. La religione sembra essere l'ossessione che accompagna Santorum. È arrivato a sparare alzo zero contro un discorso del 1960 di John Kennedy sulla separazione tra Stato e chiesa che aveva il solo scopo, allora, di tranquillizzare gli americani che lui cattolico sarebbe stato un presidente che non prendeva ordini dal Vaticano. «Mi fa vomitare», ha detto il candidato repubblicano tornando a 60 anni fa per parlare del futuro degli Stati Uniti, «e ogni americano dovrebbe avere la stessa reazione di fronte a un presidente che cerca di dire alle persone di fede dovete fare quel che dice il governo».

La furia di Santorum si è abbattuta naturalmente anche contro il presidente in carica Barack Obama. In ogni campo. La riforma sanitaria? Santorum ha promesso di cancellarla. Il salvataggio del'industria automobilistica? In nome del mercato bisognava far fallire General Motors e Chrysler. La banca centrale e il suo ruolo per far uscire l'America dalla crisi? Ridimensionarla e farla tornare ai tempi in cui si occupava solo di garantire che il tasso di inflazione non schizzasse verso l'alto. Il bilancio federale? Riforma costituzionale che obbliga al pareggio e leggi che impongono una spesa pubblica non superiore al 18 per cento del prodotto interno lordo. Peccato che nella sua attività da parlamentare, sia da deputato che da senatore, Santorum abbia seguito la strada della maggior parte dei membri del Congresso, non importa se democratici o repubblicani: far affluire nel suo collegio elettorale più soldi pubblici possibile senza alcun riguardo alla qualità dei progetti.

Santorum, infine, ha mostrato di avere un'idea della società molto particolare. Soprattutto nel campo dell'educazione, tanto da attaccare frontalmente Barack Obama sulla necessità di aprire l'accesso agli studi superiori. Il presidente Obama ha esortato a trovare la strada perché tutti i giovani americani abbiano la possibilità di accedere all'università. Santorum ha avuto una rivelazione del perché tenga tanto a questo: «Ho capito perché Obama vuole mandare ogni ragazzo e ogni ragazza al college. Quelle sono fabbriche per indottrinare i giovani e sono un pericolo per la nostra società. Il 62 per cento degli studenti entrano all'università con la fede ne escono senza».

Dove Santorum abbia preso questa statistica è un mistero che forse svelerà nei prossimi mesi di campagna elettorale.

2 commenti:

  1. Non credo abbia un futuro da Presidente degli U.S.A., tuttavia il reazionariato otuso dei Tea Parties ed oltre, gli va dietro, e gente infarcita di luoghi comuni e dogmi crede nell' "antidiavolo" Santorum... a partire dal SUO nome, che evoca crociate per impalare "finocchi" e "puttane" abortiste... Naturalmente l'ignoranza è il suo motore, e il goffo tentativo di Santorum di demonizzare l'educazione universitaria ne è l'ignorantissima riprova.
    "The System" ama la dittatura dell'ignoranza, e la "gente così" , adora avere dai capi che dettano ordini.
    E' sempre ed ovunque "arduo" pensare con la PROPRIA testa.
    GIVE ME ORDERS !
    .....

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    1. Questo Santorum merita un segretario personale al suo livello. Perchè non gli impacchettiamo e inviamo il prode Giovanardi?

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