«Lo Stato totalitario fa di tutto per controllare i pensieri e le emozioni dei propri sudditi in modo persino più completo di come ne controlla le azioni». (George Orwell)
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giovedì 15 marzo 2012

SESSO E POLITICA DOPO IL CAV. PATONZA


SESSO & ELEZIONI
La D’Abbraccio si ritira da Torre del Greco.
Aveva detto: “Il più bell’articolo della Costituzione? Il 69”


Tra due declini, meglio un onorevole compromesso. Lontani da un set bulgaro, magari alla buvette. Nella scelta tra il cadente porno di frontiera e la politica da trincea, la seconda si fa ancora preferire. Cicciolina è tornata sul luogo del delitto pochi giorni fa. A 25 anni dal suo ingresso. C’era la folla, allora. I commessi la dovettero sollevare di peso. Dalla strada la gente l’ha intravista tra i carabinieri. Qualcuno ha commentato: “E adesso sono cazzi”. Non c’era ombra di ironia. Dall’alveare radicale, all’epoca, Ilona Staller interveniva su donne e carcerati. Nilde Jotti annuiva: “Considerazione ammirevole”. I colleghi moralisteggiavano: “Povera Italia”. Rimase cinque anni. Dall’ 87 al ’92. Uscì dalla porta principale, altri entrarono a San Vittore. Oggi con la pensione da parlamentare in tasca e l’idea di candidarsi a sindaco di Monza con il suo partito, Nuova democrazia amore (in tandem col fidanzato, l’avvocato Di Carlo) sembra quasi una restauratrice. Era a Roma per “cercare appoggi” e “fare incontri”. Vanta il quattro per cento, Ilona, ma si ostina a parlare di prigioni e malati di Aids. Antica e meno disinvolta della collega che l’avrebbe dovuta sfidare, Milly D’Abbraccio.

Per tentare la stessa impresa si era spostata cavallerescamente settecentonovantotto chilometri a sud, a Torre Del Greco. Esagerando: “Nel napoletano vengo dopo Maradona e sono vista come la madonna” e riscrivendo la massima di Emile Cioran: “È chiaro come il sole che Dio era una soluzione e che non ne troveremo mai una altrettanto soddisfacente ”. Si proponeva come tale, Milly, ma ieri tradendo le attese e spegnendo l’esultanza dei videonoleggiatori, ha rinunciato alla lotta perché “sola e piena di impegni personali”. Peccatrice da sempre, ma non di modestia, dimenticati semantica e calembour che la mettevano alternativamente al centro di “una famiglia per pene” o nel ruolo della “professoressa di lingue”, in campagna elettorale aveva dato spettacolo. Alzando l’asta. Esordendo con un semplice: “Milly for Monza” e poi uscendo di scena, una volta monetizzata la pubblicità. Titoli. Subito. Ci riproverà. Le crediamo. Se Milly sosteneva che tra politica e sesso esistesse un filo rosso: “Il Bunga bunga, Berlusconi, è chiaro no?” e che il più bell’articolo della Costituzione fosse “il 69”, in faccia all’Ilva, qualcuno terrà dritta le bandiere (a luci) rosse.

Ci sono state le pornoprimarie in città (una settimana di urne aperte, circa 600 votanti) e davanti alle legittime aspirazioni della marchesa dell’Hard, Luana Borgia: “Votate per me perché sono una persona seria che lavorerà per gli umili” hanno prevalso le velleità della venere polacca, Amandha Fox, amante delle allusioni nominali, già di tricolore vestita in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia e intenzionata a trasformare la città nella succursale di Miami. Entrambe le candidate sbagliavano le proporzioni (sic) del sito: “Un milione di abitanti?” ma intanto promettevano scoprendo programmi e nudità: “Alberghi e casinò”. A trionfare, infine, è stata la chiarezza. Di fronte allo stupito anacronismo della Borgia sottoposta da Nobile delle Iene a giochi dialettici sui pilastri tecnici di Mario Monti che avrebbero richiesto ben altra prontezza, la marchesa ha deluso: “Passera? Come?”. Così ad Amandha sono bastati un paio di giri nelle discoteche della riviera, flautare un “amo il sesso di gruppo” e paventare un festival internazionale sibillinamente denominato “Taranto Sex” per rincuorare (e convincere) i votanti delle uniche primarie previste nel tarantino a darle voto e preferenza. Così se Amandha (sostenuta da “Taranto svegliati”) ha scelto la via terzista tra destra e sinistra e come Cicciolina (che vorrebbe trasformare la Villa Reale di Monza in un angolo di Croazia) sogna “night club da realizzare grazie alle conoscenze che posso vantare nel mondo dell’imprenditoria italiana” altri, nell’attesa, si industriano parallelamente.

A sinistra ad esempio, dove trascorsi 60 anni dal comunista di Morselli e dalla scoperta della doppia morale, pulsa un desiderio deideologizzato (l’anno scorso una segretaria del Pd di San Miniato girò un porno amatoriale “È venuta a saperlo mia madre” dove il gioco di parole si trasformò in realtà, gogna, scandaletto e dimissioni) e in tutto l’arco costituzionale. Gli esclusi, i feriti, pensano di chiedere il copyright. Riccardo Schicchi ebbe l’intuizione originaria. Antipolitico prima di Tangentopoli. Prima Cicciolina, poi, nel ’92, il partito dell’amore. Stavolta non l’hanno coinvolto. Lo avrebbe meritato. Moana Pozzi, candidata nella circoscrizione laziale da Schicchi prese più preferenze di Rutelli e nel ’93 provò a vedere l’alba dal Campidoglio. Novemila voti. Alla caccia del fascino discreto della borghesia, anni dopo, nell’ammucchiata generale, qualcuno se ne è ricordato.

(Malcom Pagani)



Gara di moralismo tardivo
TETTE, CULI E GAY. ANATAMI BIPARTISAN

Stanno lì, come d’autunno sugli alberi le foglie. Tutti, indistintamente, lanciati a bomba contro la volgarità. Il ministro Fornero, che se la prende con Belén. Bersani, che solidarizza con la Fornero. E il Pd, che si imbarazza per le foto osé della consigliera di Cornate. È l'era del moralismo bipartisan. Anche a destra è partita la gara, vagamente tardiva, a chi è più candido. Ieri, sul “Foglio ”, troneggiava in prima pagina un “Moralisti cupi in cerca di Cav. estinto”. Era dedicato agli adepti di Libertà e Giustizia, riunitisi allo Smeraldo di Milano. Un esercizio di stile pretestuoso e forzato, come si confà al “Foglio ”: “Non sembra una festa (..) Piuttosto uno di quei cocktail cinerari per il caro estinto, quelli in cui si parla dei bei tempi quando eravamo tutti vivi”. La forma è discreta, il contenuto non va oltre lo stereotipo dei sinistrati sfigati e asessuati. Che magari è anche vero: poi però, quando provano a darsi alla pazza gioia, trovano subito qualcuno che li bastona.

Chi? Gli stessi che prima li sbeffeggiavano perché troppo noiosi: “Il Foglio”, appunto. Oppure “Il Giornale”. Sempre ieri. Solito titolo lisergico (“Hanno vinto i gay”), poi un editoriale di Vittorio Sgarbi. Credibile, nel ruolo di moralista, come Luigi Amicone in quello di giornalista. Sgarbi, sempre con l’atteggiamento intellettualmente sbarazzino di chi modula l’inno di Mameli ruttando per darsi un tono, ha affrontato il tema del riconoscimento delle nozze omosessuali in due modi. Da una parte ha devastato la lingua italiana, usando le virgole come molotov scagliate a caso contro la Crusca. Dall’altra si è finto illuminato. Il problema delle nozze gay? Non è “etico”, bensì “pratico ”. L’Italia deve essere contraria non per “questioni di principio”, ma perché altrimenti verrà travolta da una moltiplicazione di pensioni di reversibilità. Urge quindi evitare la dissoluzione: “economica, non morale”.

Il vero capolavoro è però di “Libero”. Titolo da leggenda (“Tasassini”, gioco di parole che neanche il Guerin Sportivo sott’acido). Al centro, una commossa articolessa di Francesco Borgonovo: “La porno Rai in onda in fascia protetta ”. Riassunto: l’astuto cronista, in una triste giornata si imbatte su Rai4. Scopre una serie tv spagnola (“Fisica e chimica”). È ambientata in un liceo privato di Madrid e il contenuto è inaccettabile: i ragazzi si divertono. Non solo: si amano. Non solo: fanno sesso. In ogni modo. E non a pagamento, magari incentivati da vecchi satrapi libidinosi, ma per piacere personale. L’astuto cronista prova in ogni modo a dissociarsi da se stesso (“Non lo facciamo notare per bacchettonismo e nemmeno per omofobia”, “Noi certo non chiediamo chiusure o censure”), ma fallisce miseramente. Finendo col dare la colpa, in un impeto di umorismo involontario, a Zapatero, di cui la serie “incarna gli ideali”: assenza di regole, droghe, conservatori dipinti “come imbecilli”.

Si potrebbe obiettare a “Libero” un certo moralismo a singhiozzo, ricordando i tempi del bunga bunga, ma sarebbero argomentazioni intelligenti. Quindi sprecate. Anche perché, sulla stessa pagina, “Libero ” ha concesso il bis: “Spot audaci, La mamma rubata ruba la gioventù alla figlia”. Autore, Mattias Maniero. Oggetto del contendere: una réclame Renault in cui una mamma mostra (ad-di-rit-tu-ra) un tatuaggio alla figlia. “Raramente, forse mai, avevamo visto in una pubblicità televisiva una madre che spiega alla figlia come bisogna trasgredire”. Forse in uno spot no, ma in molte intercettazioni sì. Dettagli: la Renault brucerà all’inferno. E con essa Rai4, i gay e le consigliere quasi hard. In compenso, i neo-bigot-con ordineranno decaffeinato in Paradiso. E si sentiranno come a un cocktail cinerario, ricordando i bei tempi in cui erano vivi. Disinibiti per conto del Sire. E appena meno caricaturali di adesso.

(Andrea Scanzi)

14 commenti:

  1. Adesso diventano pudichi, mah!
    Con un background da fare impallidire i più audaci in materia di sesso.

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  3. OT:
    Da circa 5 minuti (0ra sono le 17.36)anche la pagina di Giacomo Jack Salerno su fb è "Pagina non trovata" ... è uno schifo TOTALE !!!! Volevo postare un articolo e mi è comparsa la scritta mefitica che annuncia "La pagina richiesta non è stata trovata."

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  4. Per non darla vinta a fb potremmo creare un gruppo su fb con il tuo nome Giacomo e postare li.

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  5. Daniele,ciao.
    Buona idea.
    Credo che sarebbe cosa sensata fare un gruppo chiuso. Lo si potrebbe chimare, su per giù, "Salotto per Giacomo Salerno".

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  6. Alle 17:56 è ricomparsa la pagina FB di Giacomo Jack.

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  7. https://www.facebook.com/profile.php?id=100003610862361


    é ricomparsa

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  8. Ottima idea il gruppo chiuso.
    P.s.: proviamo a commentare e vediamo se ora ok
    ciao a tutti

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  9. Non diamogliela vinta agli ACARI !(hakers) restiamo anche su fb e facciamo un gruppo chiuso.

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  10. Daniele, ciao. Lo fai te? Io scrivo quasi fortunosamente da Barcellona.

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    1. Cuiao Jordi, non so se hai seguito gli ultimi sviluppi, con Salerno due di nuovo on line su fb: https://www.facebook.com/giacomo.salernodue
      E' cmq Giacomo che deve prendere la decisione. E se ho capito bene, ora leggerò anche altri post, preferisce il blog.
      Per ora nada gruppo chiuso.

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  11. Questi sono solo suggerimenti. E' Giacomo che deve prendere la decisione. E se ho capito bene, ora leggerò anche altri post, preferisce il blog.

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